Esploriamo l’Alsazia: l’Ecomusée d’Alsace

L’Alsazia, regione situata sul confine orientale della Francia, a ridosso della Germania e della Svizzera, è un luogo magico e pieno di sorprese. La nostra nuova serie di articoli vi condurranno in questo luogo tanto speciale e vi offriranno un assaggio delle tante meraviglie che ha da offrire…

Di Alessandra Ivaldi / 12.05.2020

Un viaggio nel tempo è un’esperienza unica… e non stiamo parlando di un romanzo di fantascienza, bensì di un posto molto speciale che si trova poco distante da Mulhouse e Colmar, le due città descritte nei precedenti articoli di questa serie. Il luogo di cui stiamo parlando vive a metà fra l’inizio del XX secolo e il nostro futuro, è conosciuto con il nome di “Ecomusée d’Alsace” e rappresenta l’ecomuseo più grande della Francia, nonché uno dei più importanti in Europa.

Ma che cos’è un “ecomuseo”? È un’istituzione destinata alla tutela e alla valorizzazione di territori caratterizzati da un rilevante patrimonio culturale e naturalistico. Il museo in questione non è limitato da mura o “rinchiuso” in un edificio: il territorio e la comunità che vi risiede, e che mantiene vive le tradizioni che costituiscono l’oggetto del museo, rappresentano l’ecomuseo stesso. E il visitatore ha la possibilità di vivere in maniera diretta la vita all’interno di questa comunità e toccare con mano il patrimonio culturale locale.

Adesso mi spiego meglio… Prendiamo l’esempio dell’Ecomusée d’Alsace. Negli anni Settanta del secolo scorso l’Alsazia assistette a un peculiare fenomeno edilizio: le bellissime case tradizionali alsaziane, costruite secondo tecniche antiche, caratterizzanti il paesaggio locale da tempo immemore, stavano venendo rapidamente distrutte per far spazio a costruzioni moderne, decisamente più anonime e meno suggestive. Fra le cause di queste demolizioni vi erano motivazioni concrete (come l’esodo dalle campagne verso le grandi città) e ragioni di status symbol (mostrarsi al passo con i tempi, cancellando il passato rurale della regione).

Fortunatamente un gruppo di intraprendenti studiosi e volontari decise di impegnarsi per la conservazione di queste abitazioni. L’idea innovativa che permise loro di raggiungere tale ambizioso obiettivo fu quella di smontare le case in questione per ricostruirle in un altro luogo, una sorta di “rifugio” per la tradizione alsaziana.

Questo rifugio venne individuato in un vasto territorio, un tempo occupato da uno stabilimento industriale ormai chiuso, messo a disposizione dal Comune di Ungersheim. Le abitazioni venivano riassemblate in questo luogo in modo tale da apparire esattamente come dovevano essere in origine. È così che nacque il villaggio che oggi chiamiamo Ecomusée d’Alsace.

Le case al suo interno sono state riempite, nel corso degli anni, con oggetti della tradizione alsaziana, con foto e documenti donati da famiglie provenienti da ogni parte della regione. E oggi i visitatori possono entrare nel villaggio, visitarne gli edifici e vedere come si svolge la vita dei personaggi che lo abitano.

Infatti il villaggio è animato dall’attività di un ampio gruppo di guide-animatori, che vivono secondo i ritmi del passato e impersonano diverse figure professionali: il barbiere-dentista, il fabbro, i contadini e i pastori, la maestra con la sua piccola scuola, il costruttore di violini…

Alcune donne, vestite con gli affascinanti costumi tradizionali alsaziani, preparano per i visitatori deliziosi piatti, fedeli alla tradizione locale, e a volte rivelano ai più curiosi i segreti di qualche ricetta. 

Ma oltre al cibo, ci sono altri mille modi per passare il proprio tempo all’interno dell’Ecomusée. Per esempio, è possibile provare i giochi con cui si divertivano bambini e adulti in passato, oppure esplorare l’ampio territorio dell’ecomuseo a bordo di un carro trainato da cavalli. E ancora, si può ascoltare i racconti e le spiegazioni degli abitanti del villaggio riguardo alle antiche tecniche di lavoro, nonché conoscere nei dettagli la peculiare storia della regione e dei suoi diversi dialetti, a metà fra francese e tedesco. Perché l’Alsazia è una regione molto particolare e la sua cultura è stata pesantemente influenzata dalla sua travagliata storia, essendo da sempre oggetto di contesa fra Francia e Germania.

Oltre agli aspetti storico-culturali, l’ecomuseo ha anche lo scopo di conservare il patrimonio naturale del posto. Al suo interno infatti vengono protette e curate molte specie animali e vegetali. L’esempio più evidente è dato dalle numerose cicogne che nidificano sui tetti delle case del villaggio. Se avete l’occasione di visitare il museo in determinati periodi dell’anno, potrete vedere da vicino tantissimi esemplari di questo elegante uccello.

Un’altra peculiarità dell’ecomuseo è il fatto che, anche visitandolo diverse volte nello stesso anno, ci si troverà sempre di fronte a qualcosa di nuovo, perché la vita all’interno del museo deve seguire i ritmi imposti dai cambiamenti climatici, esattamente come accadeva in passato. E gli abitanti del villaggio accompagnano il trascorrere delle stagioni attraverso la celebrazione di festività e manifestazioni che erano tipiche del passato alsaziano, connesse con le credenze popolari e la religione.

Ma un ecomuseo non va collegato solamente al passato. Per essere conservate, le tradizioni non vanno soltanto ricordate, bensì vissute. E questo è ciò che gli abitanti del villaggio continuano a fare ancora oggi, nel presente, guardando però anche verso il futuro. In che modo? Esplorando l’Ecomusée, troverete un luogo caratterizzato dalla presenza di edifici piuttosto bizzarri. A prima vista, si potrebbe pensare che siano stati costruiti secondo le tecniche più tradizionali, ma le comodità al loro interno appartengono al mondo moderno, o meglio alla società del futuro.

Questi edifici fanno parte del progetto “Abitare il XXI secolo in Alsazia” e costituiscono un esperimento di come le generazioni future potrebbero sfruttare le tecniche e le conoscenze del nostro passato per costruire una società più ecosostenibile.

E questo perenne dialogo fra passato, presente e futuro e la capacità di evolversi continuamente senza mai perdere di vista l’originario obiettivo rappresenta il vero significato dell’Ecomusée.

Autrice

Alessandra Ivaldi (Italia)

Lingue: Italiano, inglese, tedesco, francese

L’Europa è… un patrimonio culturale.

Author: alessandra

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