Un’estate veneziana: Festa del Redentore

Iris ci porta nella sua amata Venezia e ci offre uno sguardo su una delle feste più famose della laguna. Godetevi un tour virtuale tra gondolieri, barche e fantastici fuochi d’artificio!

Di Iris Pase / 15.7.2017

Se c’è una cosa che mi rende fiera di essere europea, è il fatto che in Europa il passato continua a vivere nel presente. Indipendentemente dallo stato che si visiti, ci sembra di camminare sulle orme dei nostri antenati, si avverte come le nostre identità nazionali e la nostra cultura siano state plasmate da secoli di storia. L’Italia, ad esempio, incarna perfettamente questo archetipo attraverso il perpetuarsi di antiche tradizioni all’interno delle feste odierne: basti pensare alla Festa del Redentore a Venezia. Appuntamento fisso ogni anno durante la terza settimana di luglio, il Redentore è senza dubbio uno degli eventi principali della città ed è atteso con trepidazione tanto dai turisti che dai veneziani.

Prima di addentrarmi nei dettagli della celebrazione di quest’anno, esploriamo le sinistre e oscure origini di una festa altrimenti allegra e vivace. Nel 1575 Venezia era perseguitata dal peggiore degli spettri: la peste, crudele mietitore che ridusse la popolazione veneziana di un terzo e strappò più di cinquantamila vite, compresa quella del celebre pittore Tiziano. Tale mortale pestilenza finì, finalmente, due anni dopo: gioia e sollievo travolsero la popolazione e il Doge promise allora di costruire una chiesa per ringraziare il Signore per aver ascoltato le loro preghiere e liberato Venezia dalla peste. Oggi conosciuta come la Chiesa del Redentore, essa fu realizzata da Andrea Palladio e costruita sull’isola della Giudecca, di fronte a Punta della Dogana. Poiché che nel 1577 erano state poste soltanto le fondamenta, fu temporaneamente costruita una piccola chiesa di legno e insieme disposto un ponte di barche per agevolare la processione del Doge. Quell’anno segnò l’inizio di una tradizione: il pellegrinaggio del Doge dalle Zattere alla Chiesa del Redentore, tratto percorribile camminando su un ponte composto di barche.

Chiesa del Redentore © Iris Pase

Perché raccontare questi aneddoti storici? Semplice: le celebrazioni odierne non sono poi tanto diverse da quelle originali e conoscere la storia di una tradizione ci permette di ampliare tanto il nostro punto di vista che la nostra conoscenza in materia.

Quest’anno la Festa del Redentore si terrà nella notte tra il 15 e il 16 luglio. Innanzitutto, le barche saranno decorate con fiori e palloncini, mentre la Chiesa del Redentore verrà collegata al resto di Venezia attraverso un ponte di barche. Quest’ultimo sarà poi benedetto dal Patriarca di Venezia, rimettendo in scena la tradizione originaria. Verso sera il bacino di San Marco verrà poi invaso dalle barche precedentemente decorate, dove verranno consumati aperitivi, cene, bevande varie ed eventuali, il tutto in un’atmosfera di rilassata attesa dei fuochi d’artificio. Solitamente i fuochi partono intorno alle 23.30 e offrono agli spettatori un’esperienza incredibile: immaginate centinaia di forme e colori che riempiono e illuminano il cielo sull’eccezionale sfondo del bacino di San Marco, con la Basilica di San Marco e della Salute a far da padrone e l’isola di San Giorgio Maggiore immersa in un tripudio di colori. Lo spettacolo dura un’ora all’incirca, dopodiché potrete dirigervi, ad esempio, verso il Lido e godervi il mare aspettando l’alba.

Basilica della Salute © Iris Pase

Il giorno seguente è invece dedicato alla messa (è una festa religiosa dopotutto!) e alle tre regate, una sfida tra le locali barche storiche che va a concludere la festa.

Consiglio finale: se non volete finire schiacciati dalla folla di turisti che si riverserà in Piazza San Marco, vi consiglio di optare per il Lido, l’isola di Sant’Elena o Punta della Dogana(Magazzini del Sale). Buona fortuna e in bocca al lupo!

Autrice

Iris Pase (Italia)

Studi: Storia e Filosofia (Università Ca’ Foscari)

Lingue: italiano, inglese

L’Europa è… incontrare un altro europeo o europea e sentire una storia, cultura e mentalità comuni.

Blog: The Venetian Rover

Author: Anja

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